di Federica Sona
Inserendosi nell’ampia cornice del dibattito bioetico, il volume indaga il contenuto del diritto alla vita privata e familiare dei genitori musulmani intenzionali entro i confini delineati dai principi del diritto islamico, da un lato, e dal sistema giuridico italiano, dall’altro.
L’effettivo o potenziale ricorso a rimedi sciaraitici in caso di assenza involontaria di prole nella coppia viene dallo scritto esaminata mettendo a fuoco le idee di genitorialità e filiazione fatte proprie dalle comunità musulmane locali. Alla luce di molteplici contemporanee interpretazioni della sharīʿah, il testo indaga percorsi di filiazione creativi, conformi o meno al diritto islamico, favoriti da uomini e donne musulmani che intendono portare a compimento il loro progetto di genitorialità.
In uno scenario di progressiva pluralizzazione di modelli parentali, le tecnologie riproduttive e procreative – TRA, PMA e RMA – meritano di essere definite con precisione;
trattamenti di fertilità e tecniche di riproduzione medico-assistita possono in effetti essere sostenuti, accolti o respinti sia dai giurisperiti del diritto islamico, sia dai sistemi giuridici nazionali. Ordini normativi e sistemi giuridici coesistenti e parzialmente sovrapposti influenzano pertanto le scelte degli aspiranti madri e padri musulmani, così come l’operato dei responsabili clinici della medicina della riproduzione.
Osservando ed esaminando le relazioni tra il personale dei centri di medicina procreativa ed i genitori musulmani intenzionali, lo studio documenta le percezioni dei
prestatori di assistenza sanitaria e le puntuali specificità (talvolta non verbalizzate) dei pazienti musulmani in Italia, dove l’organico delle cliniche della fertilità è tenuto a
provvedere a pazienti sempre più internazionali e diversificati. Analizzando materiale accademico, legislativo, e giuridico in aggiunta ad indagini etnografiche ed allo studio approfondito di dati empirici qualitativi e quantitativi raccolti dall’autore, il volume fornisce strumenti di lettura e decodifica non solo per fini accademici, ma atti a supportare professionisti medico-sanitari e figure religiose nel rapportarsi con paradigmi plurimi di genitorialità. Prestando particolare attenzione a principi e prassi come interpretati ed adottati nelle realtà musulmane locali, il volume fa altresì luce su “vecchie-nuove” dinamiche parentali, eventualmente parzialmente nascoste, declinate in fantasiose costellazioni familiari.
Breve biografia
Federica Sona è Senior Researcher presso il dipartimento di antropologia giuridica del Max Planck Institute for Social Anthropology (Halle/Saale, Germania). Le sue qualifiche includono una laurea in giurisprudenza, una specializzazione in comunicazione interculturale e mediazione, un master in studi giuridici internazionali e comparati, un dottorato internazionale in sociologia del diritto ed un dottorato in giurisprudenza. I suoi interessi riguardano l’islām europeo in relazione a diversi ordini normativi e sistemi giuridici nazionali e transnazionali, prestando particolare attenzione alle questioni concernenti i diritti di famiglia. La dott.ssa Sona è attualmente impegnata come coordinatrice e docente presso l’European Judicial Training Network e ha insegnato in atenei italiani ed europei. Da diversi anni, offre inoltre assistenza e consulenza in procedimenti che coinvolgono parti musulmane e cittadini di paesi a maggioranza musulmana, in Italia e Gran Bretagna.